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Come Morì il Grande Bruce Lee?

Il grande Bruce Lee, morì nel 1973, ad appena 32 anni, nel pieno della sua carriera sia marziale che cinematografica, e migliaia di persone assistettero al suo funerale, oltre ovviamente alla moglie Linda e ai due figli Brandon e Shannon Lee. 

L’autopsia rivelò che la causa della sua morte fu un edema cerebrale, che in pratica sarebbe un eccesso di accumulo di acqua negli spazi interstiziali dei tessuti encefalici. 

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Si chiuse come “morte accidentale“, ma fu veramente così? 

Inevitabilmente, siccome le cose non erano chiare se ne scrissero di tutti i colori sulle cause della sua morte, e tutt’ora la certezza sui veri motivi appare ancora lontana:

  • chi dice avvelenamento
  • chi le triadi
  • chi un colpo Dim Mak o peggio ancora overdose di droga.

Quello che è certo è che a causarne la morte è stato un edema cerebrale dovuto ad una concentrazione di liquidi nella zona intracranica, ma quello che rimane un mistero è cosa l’abbia causata.

IL PRECEDENTE

Nel 1973, quindi poco prima della sua morte Bruce si trovava ad Hong Kong per doppiare i dialoghi finali di “I tre dell’operazione drago“, e quel giorno in studio faceva un gran caldo, era molto umido, e ad un certo punto cominciò a sentirsi poco bene ed uscì dallo studio da solo. 

Lo trovarono poco dopo, non vedendolo tornare, steso a terra che vomitava ed in preda a crisi convulsive, quindi lo portarono in ospedale dove gli diagnosticarono un’infiammazione al cervello e gli somministrarono il medicinale Mannitol, e dopo un’ora e mezza il piccolo drago riprese conoscenza e in seguito, dopo un ricovero e un periodo di riposo fu dimesso e giudicato in perfetto stato di salute. 

Un paio di mesi più tardi, Bruce Lee, il suo socio della compagnia di produzione Concord e il proprietario degli studi Golden Harvest , Raymond Chow, andarono a casa dell’attrice cinese Betti Tin Pei per parlare dei cambiamenti del copione del film “l’ultimo combattimento di Chen“.

L’attrice cinese diede a Lee un calmante contro il mal di testa, l’Ecuagesic, siccome non stava bene. 

Durante il pomeriggio, dopo che Bruce era andato a riposare, l’attrice cinese tentò più volte di chiamarlo ma questi non rispose, e alla sera quando finalmente andarono nella camera dove si trovava il piccolo drago scoprirono che era precipitato in un sonno profondo. 

Tentarono di rianimarlo con un’iniezione di adrenalina e il massaggio cardiaco ma non servì, il grande Bruce Lee era morto.

AVVELENAMENTO?


In molti sapevano che in quel momento i rapporti tra Bruce e Raymond Crow erano ai ferri corti, litigavano furiosamente, e a quanto pare la causa era che il piccolo drago accusava Crow di rubare i soldi dalla società della compagnia di produzione Concord. 

Una cosa seria quindi. Potrebbe essere stato quindi Crow ad avvelenare Bruce, per non rischiare di dover affrontare un’accusa infamante come quella del furto nei confronti del suo socio, che tra l’altro studiava di tornarsene negli Stati Uniti con la sua famiglia? 

Non sarebbe strano, inoltre un’insabbiamento delle prove da parte dei dottori in un’epoca dove la corruzione era all’ordine del giorno.

STEROIDI?


L’ex marito di Linda Lee e per un periodo anche allievo di Brucee rivelò che il piccolo drago fin dagli anni sessanta assumeva sia hashisc che steroidi anabolizzanti. 

Alcuni pensano che l’uso di steroidi avrebbe contribuito al danneggiamento fisico ed emozionale di Lee, soprattutto se combinati con altri fattori quali l’esaurimento e dei livelli di tensione prossimi alla morte.

ATTACCO EPILETTICO?


James Fitkins, un medico di Chicago, presentò una sua teoria sulla morte di Lee. Riteneva che il piccolo drago poteva essere morto per attacco epilettico chiamato Sudep, che venne riconosciuto dalla scienza sucessivamente nel 1995. Questa implica una convulsione che blocca il cuore e i polmoni e può prodursi per mancanza di sonno ed alti livelli di tensione.

REAZIONE ALLERGICA?


Questa teoria viene dal dottor Wu, il neurologo che visitò Bruce durante il suo primo episodio. Aveva concluso che Lee soffriva di un edema cerebrale e durante il primo episodio gli aveva dato la medicina Mannitol, che si usava per trattare questa patologia. 

Questa medicina è un osmotico diuretico, che veniva somministrato generalmente in caso di overdose da barbiturici e nell’eliminazione dal sistema di un potenziale letale eccesso di sodio, che può causare un’eccessiva concentrazione nei reni.  

Secondo questo medico, questo sodio produsse ipersensibilità alla cannabis, e di conseguenza, produsse l’edema cerebrale e le convulsioni. Si dice che Lee usasse regolarmente la cannabis sotto forma di gomma da masticare e foglie. 

L’autopsia che fu praticata il 20 luglio rivelò che al momento della morte Lee aveva una piccola quantità di cannabis nello stomaco, ma ci fu chi sostenne che si persero ore preziose il giorno della sua morte e questo diede modo alla cannabis di portare a termine il suo fatale compito. 

Comunque sia andata, e rimarrà sempre un mistero, Bruce Lee sarà sempre ricordato come un grandissimo atleta marziale, e grazie a lui migliaia e migliaia di persone si sono avvicinate alle arti marziali e agli sport da combattimento in tutto il mondo.

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